lunedì 27 agosto 2012

Cappuccetto rosso in rima



Oggi dì voglio raccontare
una fiaba ch’ha molto da insegnare.

Narra di una bimba dal rosso cappellino
da nonna andava, pieno il suo cestino.

Non ti fermare- disse mamma pensierosa-
il lupo potrebbe farti… tu non sai cosa.

Il bosco nero hai da attraversare
                             e lesta lesta da nonna arrivare.                                



Fu così che la piccina
                        indossò la rossa mantellina.                         

Promise a mamma vera obbedienza,
ma dei fiori non potea star senza.

I ciclamini con garbo raccoglieva,
i coniglietti allegra rincorreva,


agli uccellini ciao ciao colla manina
    ed al lupo:-Chissà chi arriva prima?


Ma quegli, furbo come non mai
corse da nonna e furono guai.
                  
                           La mangiò in un sol boccone                              
e grosso divenne quel nero pancione.

Indossò la veste sua bianca,
occhiali, cuffietta, un’aria un po’ stanca.


 Quando poi giunse la cara piccina:
-Bimba son qui, vien da nonnina!

-Son grandi gli occhi tuoi neri.
-Per legger i dolci pensieri!

-E il tuo naso è peloso e grosso 
-Per annusar il bel cappuccio rosso!
                     
                     -E quella bocca è assai spaventosa                      
                                                     -Per la tua carne ch’è sì favolosa!

Il lupo la divorò in un momento
e poi s’addormentò sazio e contento.


Il bel cacciatore di là passava
e casa di nonna allor controllava.

-Che dolore, che disperazione,
qual triste dannata visione!

Or ti squarto vile animale
Or ti apro con questo pugnale!

Ho da salvare la vecchia nonnina    
e quell’imprudente sua nipotina.

Or la morale a voi devo dire
a mamma bisogna sempre obbedire.

Poi non si parla con chi è sconosciuto,
egli può esser malvagio ed astuto.

Non vi fermate nel bosco oscuro
chè lì trovate un losco figuro! 

                               Anna



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